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La scalata al Grifo di Falasco: “Volevo dimostrare alla società che sbagliava”

Il difensore del Perugia, inizialmente ai margini, si è ritagliato uno spazio rilevante in stagione. Un gran pezzo di cuore, in questo momento di emergenza, è rivolto a nord. “Cerco di sentire più spesso possibile familiari e amici”

Nicola Falasco, padovano, sta vivendo nella sua casa di Perugia l’isolamento per l’emergenza sanitaria in atto. In Veneto ci sono i genitori e i nonni e “cerco di sentirli più spesso possibili, fortunatamente stanno tutti bene. Ma la situazione è drammatica. Ho anche tanti amici a Brescia, lì sono stato 6 anni – precisa il difensore del Perugia – e i racconti sono davvero brutti. Speriamo passi tutto in fretta, per questo dobbiamo rimanere a casa”.

I ritiro perugino di Falasco, dunque, è vissuto con un bel pezzo di cuore a nord. E nel frattempo “ci sono almeno Nicolussi e Rajkovic che vivono nel mio steso residence e posiamo fare gli allenamenti in compagnia, anche se a distanza”.

Pensare al calcio è anche un modo per cercare una normalità che ancora non c’è. “Dopo il momento difficile – spiega Falasco in riferimento alla crisi di febbraio del Grifo -, le ultime due gare, con Benevento e Salernitana, hanno dato un segnale positivo. Se ripartiamo con lo stesso atteggiamento sono convinto che possiamo chiudere bene”.

La stagione del difensore veneto è stata particolare, fin dall’estate. Sembrava destinato al Chievo ma poi la trattativa è saltata. “E sono stato davvero felice. Anche se mi sarei riavvicinato molto a casa in un momento in cui mia madre non è stata bene. Ma sono rimasto e il mio obiettivo è continuare con il Perugia”. L’ha dimostrato da subito, Falasco, nonostante fosse finito molto indietro nelle gerarchie. “Ho sempre pensato ad allenarmi bene e, devo dire la verità, con Oddo mi sono trovato veramente bene. Il club aveva fatto altre scelte per il ruolo di terzino sinistro ma il mister mi ha sempre dato molta fiducia e ho cercato di ripagarlo nel modo migliore possibile. Sempre nel rispetto di tutti, volevo dimostrare anche alla società che potevano sbagliarsi”. E infatti ha collezionato 13 presenze (un gol), come jolly difensivo. “A gennaio poi è arrivato Cosmi, si è creata una stima reciproca e ho continuato a dare il massimo per cercare un posto”.

Falasco dice anche di aver valutato “eccessive alcune critiche ricevute. Ma, per il tipo di carattere che ho, sono cose che comunque fanno bene e mi spingono a dare ancor di più”. Come deve spingere ancora il Grifo, se e quando si ripartirà. “L’obiettivo sono i play off, sono sempre stato sicuro di poterci arrivare”.

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