Il tecnico toscano ha firmato un contratto biennale con opzione per una terza stagione
Nel giro di quarantotto ore si è completato il puzzle. La situazione di stallo si è sbloccata: Caserta lunedì ha rescisso con il Perugia, con l’accordo che era già stato trovato nel fine settimana, per firmare martedì con il Benevento. Poi è stato il turno di Alvini, che già aveva concluso, dopo la retrocessione, il rapporto con la Reggiana nonostante il ds granata Tosi abbia provato più volte a convincerlo alla permanenza. In mattinata il tecnico toscano è arrivato a bordo di una vettura scura in sede a Pian di Massiano per firmare il contratto biennale con opzione per una terza stagione con il Grifo, dopo aver trovato l’accordo già nei giorni precedenti.
La carriera
Il Perugia rappresenta un ulteriore salto per il tecnico toscano che ha scalato uno a uno i gradoni del calcio. Il cinquantunenne di Fucecchio appartiene alla categoria degli allenatori senza un passato da calciatori. Inizia la sua avventura in panchina nel 2001 nella Promozione toscana alla guida del Signa. Nel 2008 dà il via al miracolo Tuttocuoio, portando in sette anni il club dal campionato di Promozione alla Serie C. Segue un anno alla Pistoiese (2015-2016) e un triennio all’Albinoleffe (2016-2019), dove viene esonerato nonostante abbia centrato per due anni consecutivi i play off. La decisione allora di sposare il progetto di Tosi a Reggio Emilia con la Reggiana che viene ripescata dalla D alla C e nel campionato contraddistinto dalla sospensione causa Covid ottiene subito la promozione in B (2019-2020). L’anno successivo l’immediata retrocessione con una squadra considerata dagli addetti ai lavori non adatta a sostenere la cadetteria. Per il Grifo il tecnico toscano rappresenta un cambio di rotta rispetto agli allenatori precedenti: dal 2000 in poi è infatti quello che arriva a Perugia con più panchine tra i pro.