Il centrocampista biancorosso dal ritiro casalingo per l’emergenza Coronavirus: “La mia famiglia sta in Veneto e la situazione è pesante. Rispettiamo le regole”
Anche a casa di Marco Carraro, come nei “ritiri” privati e forzati degli altri grifoni (Falzerano, Angella, Falcinelli, Iemmello, Melchiorri) gli allenamenti sono un po’ rimediati in questa fase di stop del campionato per l’emergenza Coronavirus.
“Uso scatole e bottiglie come pesi – ha detto il centrocampista del Perugia ai quotidiani locali -, rispettando il programma e senza correre all’aperto. Sono qui con la mia ragazza e il mio cane, mentre a Dolo (Venezia, ndr) la situazione è pesante, critica. Fortunatamente i miei stanno bene ma sono segregati in casa e hanno il terrore di uscire. Spero che le cose migliorino, è fondamentale rispettare le regole della sicurezza”.
La stagione di Carraro è anche la stagione del Grifo. Un’altalena di prestazioni e risultati. “Siamo partiti tutti molto bene, poi sono venute a mancare alcune certezze e i conseguenti alti e bassi nel rendimento hanno colpito anche me. Però siamo riusciti a vincere dopo il periodo difficile, era importante specie per il morale, sempre sperando di riprendere”.
Per il play biancorosso “la concorrenza è bella perché ti fa allenare sempre al massimo” e con l’arrivo di Cosmi in panchina “penso di avere rispettato le consegne”. L’allenatore ponteggiano “ci trasmette attaccamento e amore per il Perugia”.
Carraro è di proprietà dell’Atalanta, è titolare dell’Under 21 e spesso al centro del mercato. “Ma penso al Perugia, a cercare di tirarci fuori da una situazione che ancora non è buona. Darò il meglio per il Perugia, il futuro verrà di conseguenza. A gennaio sono voluto assolutamente restare e finire qui la stagione”. Una stagione in stand-by e quasi da ricostruire. “Siamo una squadra allestita per i vertici e invece siamo in mezzo alla classifica. Dobbiamo ripartire con due vittorie per attaccarci ai play off”.