Il direttore dell’area tecnica del Perugia fa una mezza promessa: resterà fino alla promozione nella massima serie. E lancia un messaggio anche a mister Nesta.
Inevitabile che la conversazione televisiva con Roberto Goretti cadesse anche sul suo futuro, dopo le tante chiacchiere degli ultimi mesi che lo danno tentato da squadre di serie A, ma lui dà la risposta che tutti i tifosi vorrebbero sentire: “Il mio futuro? Sono perugino, ho coronato il sogno di giocare e poi di lavorare per la squadra della mia città e per cui tifo, ora mi piacerebbe portarla in serie A“, ha detto il direttore dell’area tecnica a ‘Grifo Stadium’, su Tef Channel.
“Per farlo però bisogna continuare a crescere sotto tutti i punti di vista: persone che ci lavorano, strutture. In questo momento la società esprime il 30-40 percento delle sue potenzialità. Se questo è l’anno zero, il prossimo deve essere l’anno uno. Io vado spesso a Bergamo, a vedere come lavora l’Atalanta. Perugia può essere Bergamo ma bisogna avere pazienza. All’inizio anche all’Atalanta si sono tappati le orecchie dopo qualche contestazione quando i risultati non arrivavano e hanno tirato dritto. Se ripercorriamo la stagione, all’inizio il mister non ha potuto lavorare sul blocco squadra“.
“A Nesta dovevamo fare 2-3 anni di contratto, ma lui volle farne solo uno, per suoi problemi personali. Io ero e sono convinto che possa essere un valore aggiunto per il Perugia, per il suo modo di concepire il calcio. Certo, è un allenatore giovane, che deve fare esperienza. Mi piace il suo modo di rapportarsi nello spogliatoio, credo che possa fare una carriera ad alti livelli. Certo, deve fare esperienza, a volte sbaglia alcune letture, ma come capita a me di sbagliare delle cose per scarsa esperienza“.
“Senza dubbio c’è la volontà della società di dare continuità. Credo che sia stata una grande mancanza di questi anni. Purtroppo il contratto degli allenatori non vale, quando se ne vuole andare se ne va. Vale solo quando lo esoneri e lo devi pagare“.
