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Rosi: “Ero un calciatore retrocesso, ora festeggiamo. Lo dovevo ai tifosi del Perugia”

Lungo post su Instagram dell’ex capitano biancorosso: “Vincere e perdere fa parte della vita. La differenza sta nel come sai resistere ai colpi e in quante volte continui a rialzarti”

Insieme al Perugia è rinato dalla ceneri. Aleandro Rosi non è solo rimasto in Serie C a lottare per ritrovare subito la Serie B perduta. L’ex capitano a un certo punto della stagione sembrava anche fuori dal progetto Grifo per motivi disciplinari. Ha lavorato duramente e si è ripreso la sua rivincita segnando gol importantissimi nella cavalcata finale e ritrovando quella vena realizzativa che da anni aveva perso.

Al giorno d’oggi non solo dietro una squadra, ma anche dietro alla stagione di un singolo giocatore c’è un’intera equipe e i buoni rapporti con le persone giuste possono segnare il solco tra una stagione esaltante ed una deludente. Rosi ha pubblicato su Instagram un lungo post in cui ha raccontato l’anno passato, ma la prima cosa su cui cade l’occhio è il carosello di foto delle persone che lo hanno accompagnato in questa cavalcata promozione. Dal tecnico Fabio Caserta e il suo staff (Francesco Chinnici, Pasquale D’Inverno, Matteo Valeri, Fulvio Flavoni) ai grandi amici dentro e fuori il campo Salvatore Monaco e Christian Kouan, passando per l’agente Flavio Coladarci, il personal trainer Alessio Felicino, il coach Nicolò Ferrari e la famiglia. Proprio la nascita del secondogenito Flavio avuto insieme alla compagna Juli Rovaris è stata una spinta in più: “Nel periodo brutto della retrocessione una gioia immensa. Un figlio ti dà la forza e la speranza”.

Nella lunga lettera social, che riportiamo per intero qua sotto, si legge tutta la sofferenza che il terzino ha provato nel corso della stagione: “Ho vinto la sfida personale perché volevo dimostrarmi di essere io l’artefice del mio destino. Lo dovevo alla mia famiglia, alle persone che mi aiutano ad essere migliore e a tutti i tifosi del Perugia”. La chiusura, dopo una delle perle filosofiche motivazionali di cui è pieno il profilo dell’ex capitano (“La differenza sta nel come sai resistere ai colpi e in quante volti continui a rialzarti”) è un indizio per il futuro: “Forza Grifo sempre!”.

 

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