Nel nuovo corso del Perugia sono già arrivati 6 gol (su 7 totali) nelle riprese. Lo scrive Il Messaggero nel suo approfondimento: molti ricorderanno le critiche cadute sul capo del nuovo allenatore Alessandro Vittorio Formisano per avere parlato nel dopogara di “dominio” contro la capolista Cesena, che nei primi 45’ aveva maramaldeggiato. Ma alla luce dei fatti quelle parole, rivolte in primis ai grifoni col morale a terra, vanno rimesse nella giusta dimensione.

Perché da quel giorno il Perugia si è sempre reso protagonista di ottime partite e in particolare di secondi tempi straordinari, due volte su tre dominati in lungo e in largo. Non che nel primo avesse demeritato in occasione del secco 3-0 alla Lucchese. Fatto sta che, dopo la strepitosa rete di Ricci in rovesciata, trascinato da Sylla e da Paz e in virtù degli ingressi determinati di Iannoni e Cancellieri, nel secondo tempo il Perugia ha preso il largo con i gol del colombiano e del senegalese.

A Pescara nei primi 35’ si è forse visto il miglior Perugia di Formisano, ma il gol è arrivato nella ripresa, anzi nel finale. Un autogol provocato dal cross di Kouan per un blitz meritato, a premiare identità, coraggio e voglia di vincerla. Contro la Spal domenica il Perugia è partito male, subendo la rete di Peda, poi ha faticato a trovare il bandolo per tutto il primo tempo. Nella ripresa, come per magia, i tre cambi del giovane tecnico-rischiatutto hanno rivoluzionato l’assetto (3-4-1-2, un trio difensivo più sicuro con Mezzoni e un centrocampo più dinamico) e il Perugia ha sfondato sulle fasce con il redivivo Lisi e la rivelazione colombiana, tornando a sfruttare al meglio le tante soluzioni regalate dalla presenza di Sylla, trovando altri tre gol e rischiando di dilagare. La classifica resta chiara. Ma con questa mentalità e questo coraggio meglio evitare di porsi ogni tipo di limite.