Il vicepresidente del club: “Manca liquidità e senza entrate niente sanificazioni”. Convenzione stadio: “Il Comune si sta muovendo per il rinnovo”. E sul rapporto quasi ventennale con Santopadre: “Ha una marcia in più”
Lavora lontano dai riflettori, Stefano Cruciani, ma è un ingranaggio chiave all’interno del Grifo come nelle aziende di ‘mister Frankie Garage’. Dal 2014 è entrato nel club biancorosso, due anni dopo è arrivata la nomina di vicepresidente. “Santopadre ha una marcia in più – ha detto Cruciani ai quotidiani locali -, un istintivo che crede in quello che fa e coinvolge chi gli sta intorno”.
A 46 anni, il braccio destro di Santopadre ne ha passati quasi 20 fianco a fianco proprio con il numero uno del Perugia. In questa fase di emergenza il ruolo di Cruciani è ancor più delicato considerati gli aspetti finanziari. “Viviamo alla giornata. L’impatto negativo è di notevole entità ma impossibile da quantificare in assenza di certezze. Prepariamo soluzioni in base a tutte le variabili”.
In caso di ripartenza dei campionati “il timore è doversi rifermare a causa di un contagio. Tutte le società non hanno liquidità, il momento è durissimo. Senza entrate qualsiasi uscita, come le sanificazioni per rispettare il protocollo (“Servono 400mila euro”, ha detto Santopadre), hanno un impatto pesante e creano criticità. Aspettiamo da chi di dovere una direzione per lavorare in maniera serena”.
In merito alla convenzione per l’utilizzo dello stadio “il Comune si sta muovendo per metterci nella condizione di rinnovare. Stiamo già ripartendo con le prove strutturali”. Il vicepresidente del Perugia tiene poi “contatti continui con la Questura” sul fronte sicurezza, ha spiegato che “il taglio degli stipendi dei calciatori è inevitabile” e ha aggiunto che “stiamo anche valutando con la Lega di B una soluzione riguardante gli abbonati”.
