
Dai quotidiani locali – Precedenti favorevoli lontani e recenti, Di Carmine e Kouan hanno già colpito i ciociari. E lo stadio del capoluogo nel Castori-bis è tornato un fortino
In una sfida che si annuncia difficilissima come quella in programma sabato (ore 16,15) tra il Perugia e la capolista, va considerata una variabile molto spesso determinante: il fattore Curi. Lo scrivono i quotidiani locali, Il Messaggero, La Nazione ed Il Corriere dell’Umbria.
Contro il Frosinone il Perugia in casa se l’è sempre giocata. Alcuni esempi sono impressi nella storia, come il famoso 1-0 firmato da Moscati che nel 2014 regalò la B al Grifo di Camplone, oppure il secco 3-0 rifilato a Grosso dalla banda di Alvini (doppietta di De Luca e rete di Olivieri) un anno fa.
In tutto di sfide perugine se ne contano 13, con 7 vittorie biancorosse, 4 blitz giallazzurri e 2 pareggi, 18 reti segnate dai padroni di casa e 12 dagli ospiti. Non proprio una trasferta agevole per i ciociari, insomma. Per giunta nel 2017 finì 1-0 e a firmare la rete della vittoria fu Di Carmine, l’anno successivo 3-1 e tra i marcatori si iscrisse Kouan.
Se è vero che la compagine di Grosso vanta il secondo rendimento esterno della B con 8 blitz, 3 pareggi e 4 ko, è altrettanto vero che al Curi è tradizionalmente dura per tutti, tanto più se lo stadio perugino nel Castori-bis è imbattuto da più di un girone ed è tornato ad essere un fortino con 4 vittorie, 3 pareggi e un solo ko (con il Cittadella nell’ottobre 2022).
