Campione e mito schivo e taciturno, di poche parole pronunciate solo a voce bassa e mascella serrata, solito negarsi a telecamere e taccuini e mai a una foto o un silenzioso autografo. Il mito Gigi Riva, scomparso lunedì a 79 anni, tenne fede a sé stesso in tutto e per tutto anche nei due indimenticati capitoli perugini, entrambi in Coppa Italia al Santa Giuliana negli anni ruggenti del Cagliari che rese grande.
Ne scrive Il Messaggero dell’Umbria nell’edizione odierna. Il primo dei due match nella stagione ’68-69, quando decise la sfida al Grifo di Guido Mazzetti con una incornata a superare Valsecchi su cross di Boninsegna (1-0). Il secondo nel girone eliminatorio della stagione ’72-73, stavolta con una strepitosa doppietta ai grifoni allenati da Egizio Rubino. Narrano le cronache dell’epoca di un primo tempo deludente del campione, fermo e avulso dal gioco. Ma a Rombo di Tuono bastarono due palloni due, entrambi recapitati con fragore alle spalle di Grosso per il 2-0 finale.
Quel giorno Riva tenne fede anche all’innata disponibilità facendosi fotografare prima del fischio d’inizio insieme al giovane raccattapalle Sergio Militi detto “Boncio”, fedele magazziniere del Perugia per i successivi decenni. A imperitura testimonianza del passaggio di una leggenda.