
Un libro riapre il caso di Enzo Scaini, calciatore scomparso negli anni ‘80 dopo un’operazione chirurgica.
Ha giocato per Monza, Verona, Perugia e infine Vicenza. Ora su di lui e sulla sua fine esce un libro: “Enzo Scaini, la morte misteriosa di un calciatore dimenticato”, opera che prov a far luce sulla scomparsa assolutamente evitabile, e probabilmente colposa, di un centrocampista talentuoso e possente. Classe 1955, udinese di Varmo, all’epoca numero 10 del Vicenza, il 21 gennaio 1983 Scaini è vittima di un cumulo di negligenze mediche, per le quali non si è ancora trovato un responsabile.
“Ricordo come fosse oggi il suo ultimo infortunio, durante quella partita con il Trento – ricorda Oriano Grop – ero già in spogliatoio, perché quel giorno il mister mi aveva sostituito, quando mi ha raggiunto dolorante perché gli erano partiti i legamenti. Vai a operarti, gli ho detto, non ti resta altro. Mai avrei pensato di non vederlo più tornare indietro, mentre pronunciavo quelle parole“.
L’intervento sembra il più sicuro del mondo, invece qualcosa va storto: si parla di un cocktail anestetico inadatto a un soggetto così alto, nonché brachicardico. L’assenza di un minimo impianto di rianimazione fa il resto. Così muore Enzo Scaini. Seguono anni di indagini lente e negligenti, condite dai presunti insabbiamenti raccontati nel libro scritto da Giampiero De Andreis ed Emanuele Gatto. Ad oggi non c’è un colpevole.
