
Il Grifo domenica affronta il Pescara e il doppio ex ha parlato al Corriere dell’Umbria. “Verre da trequartista si esalta”.
Pescarese doc. Ma metà perugino. La storia scritta con la squadra della sua città. E la storia scritta e riscritta con il Grifo. Da calciatore, nell’era Galeone, come a Pescara. Poi da allenatore, in tempi recenti. Andrea Camplone è l’ultimo tecnico biancorosso che ha saputo vincere. Ha riportato il Perugia in B dopo un decennio. Stagione 2013-14. Il 4 maggio. Il gol di Moscati. L’anno successivo ha sfiorato il colpaccio del doppio salto fino al ko ai play off. Contro il “suo” Pescara. Era il Grifo di Verre.
Marco e Valerio sono tornati a Pian di Massiano, Camplone è appena stato al Vigorito per vedere Benevento-Perugia e aspetta il match di domenica al Curi tra il Grifo e il Pescara. “A Benevento è stata una partita carina – ha detto Camplone al Corriere dell’Umbria – entrambe hanno giocato a viso aperto. L’espulsione ha cambiato il match”. Il rosso a Falasco, difensore che l’ex allenatore del Perugia ha avuto a Cesena: “Ha grande forza fisica ma all’interno della partita anche lunghe pause, deve lavorare dal punto di vista mentale e capire che deve stare sempre dentro la gara perché ha un grande potenziale”. E poi ci sono Moscati e Verre. “Marco dispiace non stia giocando, è passato da avere troppe responsabilità alla panchina. A Benevento è entrato per giocare in mezzo al campo ma lì si perde. Valerio e sempre lo stesso e ora da trequartista si esalta”.
Lasciata Perugia, Camplone non si è mai nascosto di fronte alla richiesta di un giudizio sulla sua ex squadra. Ha criticato o apprezzato le filosofie calcistiche del Grifo delle ultime annate. E la formazione di Nesta “è una buona squadra, imposta da dietro, con personalità e si diverte. Questo aspetto è significativo. Fa il calcio che mi piace, dicevano a me che rischiavo ma Nesta più di me (ride, ndr)… Mi piace il centrocampo e anche l’attacco anche se le punte vanno troppo a spasso, dovrebbero stare più in area, specialmente Vido”.
