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Leo Spinazzola si racconta alla vigilia del ritorno a Perugia

L’ex grifone sarà di scena nel test di mercoledì sera al Curi con la maglia della Roma e ha rilasciato una lunga intervista al sito ufficiale giallorosso

L’idolo Ronaldo “il Fenomeno”, l’esultanza da ragazzino con la mitraglia alla Batistuta, il chiodo fisso per il pallone dai primi calci a Foligno alla svolta di Perugia, fino alla grande amicizia nata con Gianluca Mancini. A poche ore dal ritorno al Curi, con la maglia della Roma, Leonardo Spinazzola si è raccontato in una lunga intervista al sito ufficiale giallorosso.

L’esterno folignate è stato uno dei colpi di questo mercato e sta prendendo confidenza con la nuova avventura dopo l’esplosione con la maglia della Juventus. Si è “scaldato” contro la Ternana e mercoledì sera è uno degli uomini più attesi nell’amichevole tra il Grifo e la Roma.

Tante le curiosità che arrivano dalle parole dell’ex grifone. “Da piccolo giocavo come attaccante – ha detto Spinazzola – e fino a 12 anni facevo anche gol, poi ho smesso! (ride, ndr)”. La trasformazione. “La prima volta che mi hanno messo a fare il quinto a centrocampo ero a Siena in Serie B, però mi ricordo che già quando avevo 16 anni l’allora tecnico della Primavera Marco Baroni mi disse che per fare strada nel calcio avrei dovuto giocare terzino. Io inizialmente non ero d’accordo: volevo fare l’esterno alto, ma poi, piano piano, negli anni successivi mi sono abbassato. Dopo Siena, nella prima esperienza all’Atalanta con Colantuono sono tornato alto, ma, quando sono andato a Perugia nel 2015, mister Bisoli mi ha spostato terzino e poi di base sono rimasto lì anche nelle esperienze successive”.

“Spina” ha anche spaziato dalle amicizie della vita a quelle nate con il calcio, passando per gli hobby e la paternità, fino alle nuove sensazioni in giallorosso. “Migliore amico? Siamo un gruppo e ci conosciamo da una vita: io, Marco, Luca e Dino. Giocavamo insieme da piccoli alla Virtus Foligno e siamo rimasti legati. Mi sono venuti a trovare dovunque ho giocato. Adesso poi che sono qui a Roma sono più vicini e li vedrò ancora più spesso”. Nel calcio Leo si è legato particolarmente “a Rafael Toloi e a Gianluca Mancini, che ho ritrovato qui a Trigoria dopo che abbiamo giocato insieme anche a Perugia. Già in Umbria avevamo legato molto, a Bergamo eravamo anche compagni di stanza nelle trasferte. Sono contento che sia arrivato anche lui alla Roma”.

“La Roma – ha detto ancora Spinazzola – per me è sempre stata una grande società e una grande piazza, con grandi giocatori e squadre allestite per fare bene. Giocare all’Olimpico è poi sempre bellissimo, per lo stadio, per i tifosi e per il calore della gente. Questo è un passo importante della mia carriera e voglio onorarlo al meglio”.

Qui l’intervista integrale a Spinazzola.

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