Il giovanissimo centrocampista scuola Juve, titolare a Crotone, ha stupito tutti per il suo gioco ‘maturo’, come fosse un veterano.
Il taglio in profondità a ‘stracciare’ letteralmente la difesa del Crotone, la lucidità nel servire l’accorrente Iemmello, col tempo e la forza giusta, per dare la possibilità al bomber di aggiustarsi la palla e buttarla dentro in diagonale.
Un’azione da perfetta mezzala che se l’avesse fatta un trentenne nessuno si sarebbe sorpreso. Solo che l’ha fatta un giovanotto col nome teutonico e piede mediterraneo,che è alle primissime apparizioni nel calcio professionistico: Hans Nicolussi Caviglia, scuola juventina, maglia biancorossa del Perugia.
‘Ha un carattere fantastico, determinato. È un campione nella testa’, diceva di lui il suo agente Tullio Tinti. Questione proprio di testa, quella che il giovane nato tra le montagne della Val d’Aosta ha dimostrato di avere sin da quando entrò nei Pulcini della Juve dalla Scuola Calcio dell’Aygreville, dove il nonno – ricostruisce Il Messaggero oggi in edicola – lo aveva iniziato al mondo del pallone.
Con la sorella ad Amsterdam, il giovane Nicolussi si era appassionato nel frattempo al mito di Cruijff, del quale ha divorato il libro e sposato la filosofia: “Ha cambiato il calcio rendendolo un gioco totale, di interscambi. Una rivoluzione”, spiegava denotando un’età ben superiore a quella anagrafica.
Nella Juve quel ragazzo umilissimo, serio e posato ma col fuoco dentro sarebbe rimasto 12 anni e avrebbe imparato tutto, conseguendo la maturità allo Juventus College e facendo la trafila nelle giovanili e nelle nazionali fino alla chiamata di Allegri e l’esordio in A l’8 marzo 2019.
Sarebbero seguite svariate convocazioni in Champions e persino la chiamata del Ct azzurro Roberto Mancini per uno stage a Coverciano della Nazionale, che la dice lunga su quanto sia considerato un predestinato dagli addetti ai lavori, che già lo ribattezzano ‘il nuovo Marchisio’.
Prima di sbarcare al Perugia ha trascorso un anno facendo esperienza tra l’Under 23 in Lega Pro e un campionato da stella della Primavera (‘Per atteggiamento, applicazione e voglia di far bene, Nicolussi Caviglia è il nostro Cristiano Ronaldo’, diceva di lui l’allora tecnico bianconero Francesco Baldini, altro ex grifone che oggi allena il Trapani) con tanto di ottavo titolo consecutivo e post su Instagram commentato da un certo Miralem Pjanic: ‘Porterai altre coppe alla Juve’.
Intanto quest’anno, in attesa di entrare nella corte di Sarri, il giovane Hans pensa a portare in alto il Perugia.