Lo ‘Zio’ ha avuto la conferma di aver contratto il virus dopo essersi sottoposto al test sierologico. Era stato al Curi a inizio marzo per la gara tra il Grifo e il Benevento: “Sono stato stupido, avevo sottovalutato i rischi”
Attraverso il test sierologico Beppe Bergomi ha scoperto di aver contratto il coronavirus. Il tutto dovrebbe risalire a circa due mesi fa. In quel periodo l’ex capitano della Nazionale è stato in viaggio, tra Perugia e Napoli.
Lo ha raccontato proprio l’ex campione del mondo in una chat su Instagram con il conduttore Ciccio Valenti: “Ho fatto un test sierologico – ha detto Bergomi – che ha detto che sono positivo all’ICG e negativo all’IGM. A inizio marzo sono stato male, ho avuto problemi all’olfatto e alla schiena, non ho avuto problemi ai polmoni. Adesso la fortuna vuole che ho gli anticorpi, ma mi hanno spiegato che non proteggono al 100% perché il virus muta. Ma se dovessi prenderlo lo prenderei in forma leggera”.
“Non ho avuto paura – riporta la Gazzetta -, avevo sempre freddo ma pensavo fosse influenza, invece poi sono risultato positivo. Sono stato in ballo un bel po’ di tempo, 20-25 giorni. Ora sto alla grande, oggi ho ripreso a correre. Ho fatto solamente il test sierologico, ho cercato di fare il tampone, ma mi hanno detto che dopo 30 giorni dovrei essere a posto”.
Proprio all’inizio dell’epidemia Bergomi è stato in giro per l’Italia, passando anche da Perugia e dal Museo del Grifo. “Sono stato uno stupido, l’ho sottovalutato. Il 21 febbraio ho fatto l’ultimo allenamento e uno di loro aveva la polmonite, da lì poi non abbiamo fatto più partite. Il 26 sono stato a Napoli a commentare la sfida con il Barcellona, poi sono stato a Perugia a vedere la sfida col Benevento. Secondo me l’ho sottovalutata prima, sono stato troppo a contatto con la gente”.