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La Top 11 del Grifo di tutti i tempi: ecco l’undici finale scelto dai tifosi!

La formazione del Perugia ritenuta la più forte attraverso le votazioni dei lettori di CalcioGrifo.it nel nostro sondaggio

È stata una bellissima avventura, una grande cavalcata insieme a voi nella storia del Perugia dall’inizio giorni nostri. Il risultato è eccezionale, un undici stratosferico, una squadra da sogno che, potesse partire oggi ai nastri di partenza del massimo campionato italiano, lotterebbe sicuramente per le posizioni più importanti.

Avete partecipato in numero straordinario, raccogliendo il nostro invito a trascorrere il tempo insieme correndo indietro con la memoria in questo periodo difficile che ci costringe tutti in casa a causa della pandemia. E di questo vi ringraziamo, promettendo presto iniziative altrettanto coinvolgenti. Intanto andiamo a commentare un Perugia da brividi, dall’1 all’11 come si faceva una volta, con una postilla: la votazione, non poteva essere altrimenti, ha senz’altro risentito dell’età media dei tifosi che hanno partecipato e in alcuni casi non ha tenuto conto di elementi la cui presenza in una Top 11 del Perugia di tutti i tempi viene ritenuta giustamente indispensabile.

È il caso, solo per fare qualche nome, di Nello Malizia, Roberto Marconcini, Michele Nappi e Franco Vannini, componenti del Grifo dei miracoli battuti sul filo di lana da altrettanti big. In molti casi le affermazioni dei grifoni più importanti dell’era-Cosmi rispetto a quella precedente targata Castagner non possono però essere definite del tutto sorprese come invece è sicuramente quella di Renato Olive, scelto dai tifosi nel ruolo di centrocampista davanti alla difesa a discapito di un Federico Giunti che ha evidentemente scontato la sua recente, negativa parentesi da allenatore biancorosso, mentre si potrebbero menzionare tanti altri big che in classifica non ci sono entrati (Graziano Vinti, Marcello Castellini, Giovanni Pagliari, Davide Baiocco…). E magari, se proprio vogliamo dirla tutta, nel contesto di Internet è anche normale che non siano stati presi in considerazione dai per lo più giovani tifosi  – tranne rarissime eccezioni – elementi delle ere precedenti, quelle ormai sbiadite ma sempre emozionanti e vive nel cuore delle fotografie in bianco e nero della prima parte del secolo scorso, che pure è ricca di elementi che avrebbero meritato (Serlupini, Vitalesta, Fortini, Nebbia, Galassi, Troiani, Lolli, Azzali, Boranga, Montenovo… chi più ne ha, più ne metta).

Detto questo, una scelta andava fatta per ogni ruolo e alla fine la Top 11 di CalcioGrifo è un bignè, una delizia da mandare in sollucchero qualsiasi tifoso biancorosso, una formazione ricca di nomi fantastici e perfino equilibrata, a dimostrazione della competenza di chi ha votato.

In porta nel nostro ideale 4-3-3 c’è il gatto volante Andrea Mazzantini, sulle fasce ‘uno che va e uno che resta’: a destra la spinta e il piede felpato di Marcelo Maria e a sinistra la ‘tigna’ in marcatura del Tigre Antonio Ceccarini. I due difensori centrali sono assortiti alla perfezione: Pierluigi Frosio, libero vecchio stampo a difendere ed impostare con intelligenza tattica e piede educato, Marco Materazzi a far passare i bollenti spiriti degli attaccanti avversari e ha dominare di testa e in acrobazia nella sua e nell’altrui area. In mezzo due piccoli grandi uomini come Giovanni Tedesco e Renato Curi – non poteva mancare, era la scommessa più facile da vincere -, a macinare chilometri e avversari ma anche a colpire grazie a tempi di gioco magistrali, protetti alle spalle dalla interdizione fisica e tosta di Renato Olive.

In attacco, infine, due funamboli immarcabili sulle fasce come Rocco Pagano e Milan Rapajc (dite la verità: quanto sareste disposti a pagare per vederli giocare insieme?) a garantire dribbling, scorribande, giocate, conclusioni e rifornimenti in quantità industriale per il terminale offensivo Marco Negri, il bomber silenzioso che ha sempre però parlato chiaro con gol a grappoli di straordinaria bellezza. In panchina c’è naturalmente il mito assoluto di Ilario Castagner, che ha battuto allenatori amati, anzi idolatrati come Cosmi, Galeone  e Mazzetti. Signori, giù il cappello di fronte alla storia del Perugia.

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