Nel dopogara il tecnico abruzzese ha affermato di non avere capito cosa è accaduto ma è evidente l’invito veemente a gettare il pallone nel rettangolo di gioco alla sua panchina. E poi arriverà anche il richiamo dell’arbitro…
‘Il finale di partita? Non ho capito cosa è successo, stavo urlando e richiamando i miei giocatori’. Parola di Andrea Sottil, tecnico del Pescara, nel dopogara dell’andata dei playout contro il Perugia. Queste immagini dimostrano però che Sottil sa benissimo cosa è successo nel concitato finale della partita, quando (minuto 47 della ripresa) – come testimoniato anche dal Dt del Perugia Roberto Goretti nel dopogara – è lui stesso a rivolgersi alla sua panchina con veemenza chiedendo di buttare un pallone in campo non appena il Perugia ne rientra in possesso.
Siamo al minuto 47, appunto: un giocatore del Perugia evita il fallo laterale e tenta di rilanciare il contropiede, è in quel momento che arriva un altro pallone lanciato in campo. La ripresa televisiva non lascia dubbi: il pallone arriva dalla panchina abruzzese. Tra i grifoni c’è chi chiede il rigore, come capitan Rosi (‘Arbitro è rigore, arbitro!’) che si appella al regolamento ma nulla accade. Dopo diversi minuti e un colloquio tra l’arbitro Marinelli e il Var, il direttore di gara si avvicina alla panchina del tecnico Sottil e lo richiama verbalmente, procedendo poi al’espulsione del Team Manager Gessa. Checchè se ne dica, il richiamo verbale a Sottil è spiegabile solo pensando che l’arbitro abbia sentito a sua volta l’invito del tecnico abruzzese a spedire il pallone in campo… L’antisportività del gesto è sotto gli occhi di tutti e anche la gestione arbitrale dell’episodio lascia enormi dubbi.