I quotidiani locali danno la loro interpretazione sul drastico calo di spettatori che si rileva ovunque ma soprattutto nello stadio perugino: i dati parlano chiaro
Approfondimento sulla situazione spettatori al ‘Curi’, piuttosto critica, da parte dei quotidiani locali. Scrivono Il Messaggero e La Nazione che dopo 6 partite casalinghe del Perugia di Alvini, il ‘Curi’ staziona appena al 13º posto in B nella classifica delle presenze con la media risicatissima di 3.641 spettatori, meno che dimezzata rispetto all’ultima B pre-Covid.
Meglio di Perugia come presenze fanno piazze che storicamente sono sempre state alle spalle, come Cremona, Vicenza, Terni, Cosenza, Ascoli, Parma e Brescia. I quotidiani locali esplorano cause e motivazioni, individuando nel Covid e nei problemi strutturali dello stadio perugino le principali motivazioni della disaffezione, non certo dovuta ai risultati della squadra di Alvini che vanno ben oltre le aspettative. Quello che meno si spiega è il drastico calo da partita a partita. Perché dai 4.369 della (vittoriosa) gara col Brescia, si è passati ai 4.223 con la Reggina e poi ai 3.177 col Crotone, un migliaio di persone in meno che il passo falso di Como non può certo bastare a giustificare.