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Santopadre: ‘Il Perugia non è in vendita, ma sono pronto ad ascoltare progetti ambiziosi’

Il Presidente del Grifo ha detto la sua anche su Alvini, Castori e Baldini e si è soffermato sul tema della progettualità

Durante la diretta di Fuori Campo (su Umbria Tv) il Presidente del Perugia Massimiliano Santopadre, sollecitato dalle domande dei telespettatori, è tornato a parlare del futuro della società: ‘Non ho mai pensato di cedere il Perugia. Ho intenzione di portare avanti e ultimare il mio progetto, Allo stesso tempo sono pronto ad ascoltare qualsiasi forma di progetto ambizioso, con o senza di me. Ma il Perugia non è in vendita. Tutti i dipendenti e collaboratori devono stare tranquilli’.

Progettualità

Santopadre si è poi soffermato per diversi minuti sulla progettualità. ‘Nel 2011 non avevamo nemmeno i campi per far allenare i ragazzini – ha detto il numero uno del Grifo – le infrastrutture e il raggiungimento della Serie B sono sempre stati la priorità’. ‘Dove oggi c’è la sede della società – ha proseguito Santopadrec’era un ristorante abbandonato con i tossici dentro. Troppo facile dimenticare’.

Il Presidente ha anche spostato l’attenzione sulla progettualità a livello tecnico: ‘venivo insultato perché facevo i campionati con i prestiti, oggi abbiamo 22 giocatori di proprietà. Questa per me è progettualità’. Sul fronte allenatori Santopadre ha ammesso i suoi errori: ‘è per me un rammarico aver cambiato 14 tecnici, è stato un problema della mia gestione. Ma sia con Bucchi, che con Nesta e Alvini io la progettualità l’avevo messa in piedi ma poi sono successe delle cose che hanno cambiato tutto’.

Su Castori

‘Con Castori non è andata bene e abbiamo deciso di cambiare. Siamo arrivati all’esonero dopo settimane molto faticose e tristi con la squadra che non riusciva ad entrare nei meccanismi del mister. Marco Giannitti era molto convinto in estate della scelta di Castori e io l’ho avallata. Avevamo pensato di dare continuità alla difesa a tre ma forse poco alla differenza con il calcio proposto da Alvini’.

Su Baldini

‘Finalmente ho trovato un allenatore che non ha paura di esternare le sue idee. Io lo appoggio. Lui ancora crede in quello che ha detto. Al sogno della Serie A ci credo anche io ma non per questo non sono preoccupato per la situazione attuale’.

Sul modulo

‘La difesa a tre non è un dogma che Baldini deve portare avanti per forza. Ovviamente alla sua prima partita non ha voluto cambiare un assetto che la squadra porta avanti da tanti mesi. Adesso il mister valuterà se continuare così o cambiare. Sono totalmente fiducioso verso l’allenatore’.

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