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Perugia, ecco le motivazioni della sentenza del Tar del Lazio

Riconosciuta la ‘buona fede’ del Lecco che, con lo spostamento della finale playoff, non avrebbe avuto il tempo necessario per presentare la documentazione necessaria entro il 20 giugno

‘Ai nostri fini è sufficiente considerare il fatto – sostanzialmente incontestato – che gli adempimenti necessari sono stati posti in essere dal Lecco nel breve lasso temporale intercorrente tra il 18 e il 23 giugno 2023’. Il Tar del Lazio ha pubblicato le motivazioni della sentenza che ha di fatto rispedito il Perugia in Serie C dopo che invece il Collegio di Garanzia del Coni aveva dato ragione al club biancorosso. Sostanzialmente è stata riconosciuta la ‘buona fede’ del Lecco che, secondo il Tar, una volta conseguito il titolo sportivo per partecipare alla prossima Serie B (ovvero il 18 giugno, data della gara di ritorno della finale playoff, inizialmente in programma per l’11 giugno) non ha avuto abbastanza tempo per potersi dotare di uno stadio a norma e la FIGC, visto lo slittamento dei Playoff, avrebbe dovuto dargli una deroga.

Lo slittamento della finale Playoff al 18 giugno per il Tar ‘rende semplicemente inapplicabile il termine del 15 giugno 2023 […] Di conseguenza viene travolto anche il termine per integrazioni del 20 giugno, con ciò configurandosi nei confronti del Lecco la corrispondente inesigibilità’.

Questa “inapplicabilità” dei termini originariamente fissati – si legge ancora nelle motivazioni – avrebbe auspicabilmente richiesto un nuovo tempestivo intervento regolativo della FIGC, che però è mancato. In questo modo si è verificata una lacuna nella disciplina applicabile al Lecco. Detta lacuna è stata – ed è – ragionevolmente colmata, in ossequio a un canone di coerenza sistematica, facendo riferimento al termine massimo di nove giorni ricavabile dalla previsione del Manuale (secondo la sequenza: “ultimazione dei play off in data 11 giugno – ultimazione della procedura in data 20 giugno”), essendo risultato del tutto inapplicabile il termine intermedio del 15 giugno, anteriore alla conclusione dei play off’.

Questa ricostruzione ermeneutica è la sola – secondo il Tar – idonea a salvaguardare anche il canone della par condicio al quale è ispirata tutta la normativa federale sui termini perentori, consentendo al Lecco di godere in concreto (e non in astratto) di un termine non inferiore a quello di cui hanno usufruito le altre società. E nel caso di specie la società ha ultimato gli adempimenti necessari il 23 giugno, quindi dopo solo cinque giorni dalla conclusione dei play off, dimostrando la disponibilità fattuale e giuridica dello stadio di Padova per l’avvio del campionato nel rispetto del menzionato termine di nove giorni’.

Con l’uscita delle motivazioni possono scattare i ricorsi al Consiglio di Stato che saranno inviati entro pochi giorni da Reggina e Perugia. Insieme al ricorso verrà richiesto anche l’anticipo dell’udienza (fissata per il 29 agosto) prima dell’inizio del campionato di B.

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