Nella serata di gala contro la Roma il centrocampista romeno ha indossato l’abito più scintillante. Il segnale del rinnovato ruolo che gli stanno ritagliando su misura il Perugia e Massimo Oddo.
L’aggettivo che meglio descrive il calcio di Vlad Dragomir è “totale”. Appena 20 anni, ma con un già ricco bagaglio tecnico e tattico. Il centrocampista romeno è la “spugna” del Grifo. Dall’estate scorsa a oggi ha dimostrato di saper assorbire un’infinita lista di stimoli.
Il piano per la A
Dragomir è il gioiellino del club di Pian di Massiano per una futura plusvalenza, non a caso è già nel mirino di diverse società. Il Perugia ha un piano ben preciso per spingere Vlad, presto o tardi, verso la Serie A. Nonostante la corte dell’Empoli, infatti, il club biancorosso guarda solo a Cagliari e Genoa che, se dovessero affondare il colpo, lascerebbero poi un anno il calciatore in prestito in B. Salvo colpi di scena, il romeno giocherà ancora con la maglia del Grifo in questa stagione. È la volontà di entrambe le parti.
Equilibratore
Ha capacità di adattamento che vanno ben oltre la normale soglia del calcio moderno e di questo ha beneficiato, la scorsa stagione, il Perugia di Nesta. In particolare per il ruolo di equilibratore, tra lo spirito di sacrificio che gli è stato richiesto e l’intelligenza tattica mostrata. Nel rombo di centrocampo dell’ex tecnico biancorosso, Dragomir era la mezzala che si sdoppiava nel ruolo di incontrista e play aggiunto. Il risultato? Tantissimi minuti giocati (2.546) ma senza troppi guizzi in area avversaria (un gol e tre assist).
Il nuovo ruolo
Ora è cambiato l’allenatore, il sistema di gioco e cambia anche il ruolo di Dragomir, in campo e forse pure oltre. I primi segnali sono arrivati nell’amichevole con la Roma. Un particolare rilevante è la maglia indossata da Vlad, la numero 10. Non è una scelta casuale. È un pezzo pregiato nello scacchiere biancorosso e il tecnico Oddo gli sta cucendo addosso un vestito per l’ulteriore salto di qualità. Nel campionato scorso Dragomir è stato determinante per il lavoro oscuro, ora può accendere i riflettori. Come? Con il 4-3-2-1 e il calcio di Oddo avrà compiti da mezzala più pura. Meno sacrificato in fase difensiva e maggiore licenza di appoggiare la manovra oltre la metà campo per dialogare con gli uomini di qualità. E c’è da scommettere che il contachilometri del diesel romeno continuerà a girare a mille. Con l’aggiunta del turbo sotto porta.