Una norma salva-campionati frena i ricorsi. Con il protocollo sanitario che resta in alto mare dopo il parere del Comitato scientifico, ora la Figc potrebbe decidere di chiudere qui la stagione
Che il via libera di ieri agli allenamenti di gruppo per il calcio professionistico fosse un qualcosa di vicino alla bocciatura per la Figc si era intuito. Perché il Comitato tecnico scientifico definisce “largamente lacunosa e imperfetta” la documentazione fornita e quindi il protocollo sanitario va riscritto.
L’emergenza Covid sembra uno scoglio sempre più insormontabile per la Serie A e tutto il calcio italiano. Perché per gli scienziati al primo infetto l’intera equipe dovrà fare 14 giorni di quarantena. In più c’è l’altro fardello delle responsabilità che dovrebbero accollarsi i medici sociali. E mentre Figc e Lega A comunque vanno avanti riscrivendo il protocollo, per ‘Ilfattoquotidiano.it‘ c’è ora un altro elemento che è sostanzialmente un assist allo stop totale.
Nell’ultima bozza del Dl Rilancio è stato inserito un articolo sulle “Disposizioni processuali eccezionali per i provvedimenti relativi all’annullamento, alla prosecuzione e alla conclusione delle competizioni e dei campionati, professionistici e dilettantistici”.
Un norma “salva-campionati” che in molti chiedevano visto il prevedibile fiumi di ricorsi in caso di classifiche congelate. I ricorsi ci saranno ugualmente ma il Governo mette un freno con un unico grado di giudizio sportivo, al Coni, e poi si passerà direttamente alla giustizia amministrativa, Tar e Consiglio di Stato, che però dovranno pronunciarsi rapidamente. Con il protocollo sanitario ancora in alto mare ecco che la Figc potrebbe anche decidere di alzare bandiera bianca. E se per la Serie A si fa più dura ma gli interessi in ballo restano enormi, per la Serie B (oltre alla Lega Pro) la ripartenza rischia di diventare una chimera.