Uno degli sportivi perugini più vincenti e popolari di sempre ha ripercorso la propria carriera con la racchetta fino alle nuove passioni imprenditoriali e calcistiche
Francesco Cancellotti, per tutti ‘Cancilla’, è uno degli atleti più popolari della storia dello sport perugino. Alla passione per il tennis – con la racchetta è stato un grandissimo protagonista negli anni ’80 – ha sempre abbinato un tifo viscerale per il Grifo.
L’ex numero 21 della classifica Atp si è raccontato in un’intervista a Tennisitaliano.it. Ha ripercorso le tappe più significative del proprio percorso sulla terra rossa, i tre campionati italiani vinti e l’ascesa nel panorama mondiale. Il 1984 è stato l’anno magico di Cancellotti, impreziosito dal tricolore da profeta in patria nella sua Perugia nel derby in finale contro Michele Fioroni. “Ero stanco e avvertivo la pressione, se non avessi vinto sarebbe stata per me una brutta delusione – racconta ‘Cancilla’ –. Per il pubblico fu un epilogo da favola con due giocatori perugini a contendersi il titolo ma io ricordo di aver tirato un grosso sospiro di sollievo negli spogliatoi al termine del match”.
Appesa la racchetta al chiodo, Cancellotti ha continuato a collezionare successi, ma nel mondo imprenditoriale, dopo aver preso in mano le redini dell’azienda di famiglia. E ha appena vinto l’appalto per la fornitura di prefabbricati per la nuova metro di Milano.
C’è ancora tanto sport nella vita del re del tennis perugino. È vicepresidente del Ponte Valleceppi, squadra di calcio di Eccellenza, e “il nostro fiore all’occhiello è il settore giovanile con circa 250 bambini, grazie alla nostra azienda facciamo anche del sociale”. Poi c’è l’amato Grifo. “Speriamo di tornare presto in Serie A, la B è da sempre un campionato difficile e a maggior ragione quest’anno in una situazione d’emergenza del genere. Mi piaceva giocare a pallone ma mio padre mi spinse verso il tennis. A posteriori ha avuto ragione lui”.