Il preparatore atletico nello staff di Giunti (stagione 2017-18) sta affrontando una durissima battaglia contro il Covid-19 da oltre un mese. Parla la moglie
La partita più importante della vita di Romano Mengoni si sta giocando da oltre un mese, sui letti di ospedale, a causa del Coronavirus. Maceratese, 59 anni, è stato preparatore atletico del Perugia nella prima parte della stagione 2017-18, nel Grifo di Federico Giunti. Attualmente è nello staff del Gubbio di Torrente, in Lega Pro.
A causa del virus è stato ricoverato il 23 aprile: dal 26 aprile al 22 maggio è rimasto intubato, è stato anche in coma farmacologico. “Ora finalmente non è più sedato e vediamo la luce in fondo al tunnel“. Le parole sono della moglie, Lucia Cartechini, e le riporta cronachemaceratesi.it
“Mio marito – aggiunge – è il paziente ricoverato in terapia intensiva al Covid center di Civitanova, il primo ad essere stato portato lì e l’ultimo, mi hanno detto, ad essere stato ricoverato in gravi condizioni in provincia di Macerata. Ora sta meglio, può telefonare a casa ed è tutta un’altra cosa rispetto ad un mese di silenzio”.
“Non ci spieghiamo però come abbia contratto il virus – precisa la moglie dell’ex preparatore atletico biancorosso – perché lui dal 10-12 marzo non era più uscito di casa. Io e mia figlia abbiamo fatto il tampone ed era negativo, persino i test sierologici dimostrano che non abbiamo contratto il Covid. Solo mia suocera è risultata positiva, ma anche lei non è mai uscita di casa, tra l’altro era asintomatica e ora si è negativizzata“.
Mengoni è stato costretto a lottare “tra la vita e la morte” e adesso che il peggio è alle spalle “vorrei ringraziare – dice la moglie – tutti coloro che ci sono stati vicino nella preghiera. Sono stati veramente tanti. E grazie a Santa Rita alla quale abbiamo fatto la novena: il 22 maggio è Santa Rita e proprio quel giorno Romano è stato estubato e passato alla tracheotomia: mi ha chiamato dal suo cellulare, non parlava, ma tanta gioia. Grazie anche a tutti i sanitari di Camerino: persone di grande professionalità e di gran cuore”.
Per il preparatore atletico marchigiano c’è già tanta voglia di tornare alla vita normale, ma “gli dico di fare le cose con calma, inizierà a fare un po’ di riabilitazione”. Il match disputato dall’ex Grifo è stato tosto e ora sta portando a casa un risultato che vale più di qualsiasi trofeo.