L’esterno a Perugia era ‘convalescente’ dopo essere stato definito “inabile al calcio” a causa di un grave infortunio. Ma ora si è preso la scena prima ad Avellino e poi a Crotone
Era stato definito “inabile al calcio”. Salvatore Molina, però, non si è mai dato per vinto. Anche quando il calcio sembrava sfuggirgli per sempre, quando la sua carriera era arrivata ad un punto morto, quando non si capiva quale fosse il vero problema, tra il fisico e la testa, l’esterno ha lottato con le unghie e con i denti per non mollare un sogno. Nel 2015 è arrivata quella che sembrava una distorsione ma in realtà lo ha tenuto fuori dai campi per sei mesi, mentre quando è tornato non sembrava più lui.
E’ stato difficile e faticoso, ma l’ex Grifo è riuscito a rinascere affidandosi, come riporta Strettoweb.com, alla dottoressa Laura Bertelè il cui motto è “cambiamo la vita prima che essa cambi noi”. Perugia è una di quelle piazze dove non è riuscito ad esprimersi, dove non ha lasciato il segno, ma c’è arrivato a poco tempo dalla diagnosi. Poi, prima ad Avellino e poi a Crotone nel quale ha ottenuto anche la promozione in A, ha ridato un senso alla propria carriera. Nella stagione in corso ha giocato 11 delle 14 partite, fornendo 4 assist che hanno portato al 30% dei gol dei pitagorici. Domenica Salvatore Molina nel lunch match contro l’Inter esordirà per la prima volta a San Siro, uno stadio che per un calciatore che ha conosciuto l’incubo di dover smettere di giocare vale come vivere un sogno.