L’approfondimento sulla stagione dei grifoni: il centrocampista ha fornito buonissime prestazioni nella sua terza parentesi biancorossa. La pecca i rigori sbagliati
Nella festa di Salò c’era una notizia triste, quella dell’addio di Marco Moscati. Il centrocampista, rientrato dal Trapani, aveva sposato la causa biancorossa in Serie C per la terza e probabilmente ultima volta. Una scommessa vincente per il livornese che è entrato nella storia del Grifo tra i giocatori più vincenti, conquistando il suo terzo campionato con la maglia del Perugia.
Spalle quadrate
Ventisette partite, di cui diciotto da titolare. Moscati non ha sofferto affatto l’arrivo da Pordenone di Salvatore Burrai. Il centrocampista sardo e quello toscano si sono non solo alternati offrendo prestazione d’alta qualità ma anche convissuto contemporaneamente nello scacchiere di Caserta: in quel caso il primo da mezzala e il secondo da play.
Pochi ma buoni
Moscati non è stato una macchina sforna-assist o un goleador in questa stagione, ma tutti e cinque le reti in cui ha messo lo zampino hanno avuto un ruolo chiave. Ha marcato il tabellino solo ad inizio stagione: la prima volta segnando il gol della bandiera nel 5-1 di Mantova, la seconda chiudendo i conti nel match successivo in cui il Perugia si è rialzato contro la Fermana al Curi (2-0). Poi l’assist per Murano contro il Modena all’andata nella vittoria di misura (1-0) e al ritorno sempre per l’ex Potenza per il gol del definitivo k.o (3-0). In mezzo, quello per Kouan nella vittoria per 1-0 di Pesaro. L’unica pecca i calci di rigore: due errori su quattro dal dischetto in questa stagione.