
La figlia del compianto Renato all’Ansa: “Contenta che dopo 44 anni la scomparsa di papà ci siano finalmente dei modi per evitare queste tragedie”
In molti guardando le immagini shock di Christian Eriksen in Danimarca-Finlandia avranno ripensato alla tragedia di Renato Curi. Quarantaquattro anni dopo la scomparsa del grande numero otto della storia biancorossa, un filo invisibile collega le due vicende. Fortunatamente questa volta l’accaduto non ha avuto esito fatale per il centrocampo danese dell’Inter, anche se il medico della sua Nazionale ha affermato: “Era praticamente morto. Era in arresto cardiaco, non so come abbiamo fatto a rimetterlo al mondo”.
Un miracolo possibile a causa di tragedie come quella di Piermario Morosini, la cui scomparsa con la maglia del Livorno ha imposto l’obbligo del defibrillatore. A parlare dell’accaduto è stata anche Sabrina Curi, figlia di Renato, che ha dichiarato all’Ansa: “Ho pregato molto per lui. E’ inevitabile immedesimarsi nel dolore della famiglia sia che venga salvato sia che vada male. Ora sono felice che stia meglio. Posso dire che rivivere situazioni del genere non è mai piacevole e il dolore per la morte di papà resta. Sono contento che dopo quarantaquattro anni ci siano finalmente dei modi per evitare queste tragedie”.
