L’allenatore degli ospiti al termine della gara pareggiata al Curi nel finale. “Abbiamo fatto meglio quando eravamo in parità numerica. Contenti del punto”
Un salto dalla panchina a braccia alzate, come per una vittoria. Ecco Marco Baroni al fischio finale di Perugia-Lecce 1-1. Eppure “non è stata un’esultanza particolare, sono andato a chiedere all’arbitro dei soli 4 minuti di recupero”, ha detto il tecnico dei salentini in conferenza stampa. ”
“Fino a quando siamo rimasti in parità numerica abbiamo fatto molto bene – ha detto Baroni sulla partita pareggiata dai suoi all’ultimo tuffo – poi c’è stato un po’ di nervosismo, ci sono state le parate di Chichizola, l’infortunio di Gabriel... Ci prendiamo questo punto perché era la settima gara in 21 giorni e la squadra mi è piaciuta”.
“Siamo partiti con il 4-2-3-1 per aggredirli, perché il Perugia sta facendo un grande campionato con un certo tipo di calcio, aggressivo e difensivo, verticalizzando subito per sfruttare gli attaccanti bravissimi in profondità. Questo è un valore. Nella ripresa – ha detto Baroni – l’abbiamo pagata perché in superiorità numerica abbiamo concesso troppi uno contro uno. Poi abbiamo corretto di nuovo la squadra e ci sono molte note positive, anche sul piano mentale. Perché la quinta gara che recuperiamo dopo essere andati sotto”.
“Chichizola ha fatto delle parate pazzesche”, ha puntualizzato Baroni. “Ai miei ragazzi l’avevo detto che si giocava su un episodio. Loro lo hanno avuto e sfruttato, poi fortunatamente è arrivato il rigore altrimenti potevamo pure perdere”. Sul finale di stagione. “Son tutte partite difficili e combattute, è un campionato di grande equilibrio in alto, è questo il motivo per cui nessuno riesce a tenere la testa. La cosa importante è aver chiuso un ciclo anomalo, con così tante gare così ravvicinate, e poter tornare a lavorare sul campo”.