“Il Perugia non è stato costruito per fare minutaggio”, ha spiegato Jacopo Giugliarelli. E il giorno dopo, puntuale, arriva l’approfondimento dei quotidiani locali, Il Messaggero, La Nazione ed Il Corriere dell’Umbria. Che vanno nello specifico: il regolamento della C permette di fare il computo del minutaggio ogni 7 partite. Vi accedono due classe 2001 (nel Perugia c’è solo Cancellieri) e tutti i convocabili dal 2002 in giù (Acella, Morichelli, Giunti, Seghetti e Cudrig), mentre ne sono esclusi tutti gli stranieri (Paz, Vulikic) e i prestiti il cui contratto non prevede l’accesso al minutaggio (Iannoni, Bozzolan).
Per accedere al conteggio si parte dall’utilizzo dei giovani per un minimo di complessivi 270’ a partita fino ad un massimo di 450’. Solo i giovani provenienti dal settore giovanile (nel Perugia Giunti, sinora mai impiegato, e Seghetti che sicuramente merita di giocare) vengono considerati nel computo del minutaggio a prescindere dai 270’ minimi.
Seghetti nella fattispecie porta in cassa il 200 per 100 del minutaggio, essendo 2004, italiano e proveniente dal Settore Giovanile. Ma bastano questi dati per comprendere quanto sia difficile: per avere accesso al minutaggio, Baldini dovrebbe far giocare sempre tutti insieme dal 1’ e fino a fine partita minimo tre tra Acella, Morichelli, Seghetti, Giunti e Cudrig.
Il regolamento prevede che anche i prestiti possano fare minutaggio qualora i club di appartenenza accettino di pagare il 30 per 100 in più del loro ingaggio. Ma oggi in C nessuno fa giocare elementi in prestito dalle categorie superiori per incassare premi di valorizzazione. La causa sono gli stipendi, già di per sé troppo elevati rispetto alla media della categoria, stipendi che per la maggior parte sono pagati proprio dai club di appartenenza, esborso già sin troppo elevato per mandare a giocare un giovane. Nel caso del Perugia Bozzolan e Paz avevano mercato, Sassuolo e Milan avrebbero potuto piazzarli in B per valorizzarli economicamente ma hanno preferito conseguire l’obiettivo sportivo a Perugia. L’età-media della rosa (25,3 anni) è la dodicesima del girone B, mentre il Perugia ad oggi è tra i club con i numeri più bassi relativamente al minutaggio dei giovani. Bene volgersi altrove, insomma, per individuare le motivazioni di vittorie, sconfitte e… pareggi.