Tatanka, che è passato anche in maglia biancorossa nella parte finale della carriera, racconta di quando colpì il figlio del leader libico con un distillato fatto in casa.
“Ogni tanto nei ritiri, a Perugia, bevevo qualche grappino – racconta Dario Hubner a Quotidiano.net – mi si avvicinò Gheddafi, pensando fosse caffè: gliela feci assaggiare e l’apprezzò. Quando giocavamo vicino Trieste, mio padre veniva a portarmi stecche di sigarette prese in Slovenia e un paio di bottiglie di grappa fatta in casa. Così una domenica a Udine regalai una bottiglia molto forte a Saadi. Il martedì all’allenamento a Perugia era in ritardo. Pensai: e se gli avesse fatto male la mia grappa? Poco dopo entrò in spogliatoio: Mister Hubner, mi chiamava così, very good, grazie!”.
Famoso per il suo soprannome – Tatanka – e per i suoi gol, ma anche per alcuni vizi non proprio da atleta, Hübner ha giocato nel Perugia nella stagione 2003/2004. “Fumavo almeno 20-25 Marlboro al giorno – racconta – e lo facevo alla luce del sole, ma oggi sono passato all’elettronica. Le sigarette fanno male”.