Finito nel dimenticatoio sotto la gestione Cosmi e mai titolare, il talento di proprietà dell’Atalanta potrebbe tornare protagonista con la controrivoluzione tecnica e il ritorno di Oddo
Certamente acerbo, certamente un talento. Tra gli addetti ai lavori sono in tantissimi pronti a scommettere sull’esplosione di Christan Capone. L’annata in biancorosso sembrava il momento giusto, invece l’attaccante di proprietà dell’Atalanta ha viaggiato su un binario sconnesso.
Nell’ultima fetta di stagione Capone è finito proprio nel dimenticatoio. Dal momento dell’approdo di Cosmi sulla panchina del Grifo non ha mai trovato spazio nell’undici titolare. Solo una manciata di minuti qua e là: 5 contro il Chievo, 24 a Frosinone, 33 con il Pisa, 14 contro il Cittadella e 9 nell’ultima apparizione a Cosenza. In tutto 85 minuti in cui l’attaccante, un po’ per demeriti propri e un po’ per l’impiego a singhiozzo, non ha mai inciso.
Diversa la storia sotto la gestione Oddo, primo tifoso dell’ex Pescara. Con il tecnico appena tornato sulla panchina biancorossa Capone ha stentato in avvio salvo poi entrare sempre più nei meccanismi del 4-3-2-1 fino a giocare 5 gare consecutive da titolare con 2 reti (con Pescara e Virtus Entella) prima della disfatta interna con il Venezia (ingresso a metà gara) e la rivoluzione in panchina. Nel girone d’andata l’attaccante scuola Atalanta ha giocato oltre 700 minuti in 12 presenze in B (più 3 in Coppa Italia).
Perugia, Oddo e i suoi ragazzi: “Ci siamo sentiti…”
Ora, con la controrivoluzione tecnica in atto, il ritorno di Oddo e il 3-5-2 che finisce probabilmente in soffitta, per Capone potrebbe essere tempo di una “nuova giovinezza”. Anche perché, nel momento migliore della stagione, ha dimostrato di avere grande feeling con bomber Iemmello facendo da “aggiustatore” degli ingranaggi offensivi del Grifo. Le quotazioni di Capone sono in rialzo per un ritorno da protagonista nel rinnovato 4-3-2-1 per la volata salvezza. Già dalla trasferta di venerdì sera in casa dell’Entella.